Verifica impianto di terra fino a 1000V ai sensi del DPR 462/01
Nell’ambito delle ispezioni di legge previste dal DPR 462/01, il datore di lavoro (DL) deve periodicamente sottoporre a verifica gli impianti di terra alimentati con tensione inferiore ai 1000V per garantire il corretto funzionamento dei dispositivi di interruzione di alimentazione in caso di guasto monofase a terra, realizzati in conformità alla Norma CEI 64-8. La periodicità è definita di base in 5 anni per i luoghi ordinari mentre nei luoghi particolari, come quelli a maggior rischio in caso di incendio o i locali medici, la tessa è ridotta a 2 anni.
Per la verifica periodica, il DL è tenuto ad incaricare o l’ASL/Arpa di competenza o un Organismo Abilitato dal MiSE (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) ai sensi del DPR 462/01 per la specifica area.
Eventuali modifiche sostanziali degli stessi impianti richiedono la verifica straordinaria sempre ai sensi del DPR 462/01 in analogia alle verifiche periodiche.
La MA.DE. annovera tale abilitazione del MiSE (vedi decreto) (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) con specifico accreditamento su schema ISP secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17020 da parte di Accredia (vedi certificato).
I servizi di ispezione offerti in tale ambito permettono di accertare la conformità e l’efficienza dei sistemi di protezione dai contatti indiretti, per guasto monofase a terra in bassa tensione.
La verifica si articola in analisi dei documenti, esame a vista e prove strumentali. In particolare, i controlli riguarderanno:
- la misura della resistenza totale di terra;
- la presenza del conduttore di protezione per i quadri, sottoquadri e/o quadri di macchina;
- la presenza del conduttore di protezione per prese e singoli apparecchi fissi accessibili;
- l’efficienza dei dispositivi differenziali;
- la verifica presenza ed efficienza degli eventuali collettori supplementari.
Al termine delle ispezioni, la MA.DE. rilascerà il verbale di ispezione ai sensi del DPR 462/01.
Per maggiori informazioni sulle modalità operative, consulta o scarica:
Verifica impianto di terra oltre 1000V ai sensi del DPR 462/01
Nell’ambito delle ispezioni di legge previste dal DPR 462/01, il datore di lavoro (DL) deve periodicamente sottoporre a verifica gli impianti di terra alimentati con tensione superiore ai 1000V per garantire il corretto funzionamento dei dispositivi di interruzione di alimentazione in caso di guasto monofase a terra, realizzati in conformità alla Norma CEI EN 50522 (CEI 99-3). La periodicità sui sistemi AT e MT è da prassi definita in 2 anni, considerando tali luoghi come particolari (luoghi a maggior rischio in caso d’incendio); tuttavia a discrezione del DL è possibile definire anche una periodicità di 5 anni prevista per i luoghi ordinari. Gli impianti che ricadono in tale categoria sono tipicamente gli impianti di terra delle Cabine MT e le stazioni elettriche AT/MT, che per le caratteristiche degli impianti elettrici connessi, richiedono una specifica formazione per lavori in presenza di rischio elettrico. Per la verifica periodica, il DL è tenuto ad incaricare o l’ASL/Arpa di competenza o un Organismo Abilitato dal MiSE (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) ai sensi del DPR 462/01 per la specifica area.
Eventuali modifiche sostanziali degli stessi impianti richiedono la verifica straordinaria sempre ai sensi del DPR 462/01 in analogia alle verifiche periodiche.
La MA.DE. annovera tale abilitazione del MiSE (vedi decreto) (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) con specifico accreditamento su schema ISP secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17020 da parte di Accredia (vedi certificato). I servizi di ispezione offerti in tale ambito permettono di accertare la conformità e l’efficienza dei sistemi di protezione dai contatti indiretti, per guasto monofase a terra in alta e/o media tensione.
Per tali impianti è necessario in via preliminare procedere all’acquisizione dei dati tecnici aggiornati (corrente di guasto e tempo eliminazione) mediante richiesta all’ente distributore. Successivamente, dopo aver analizzato documenti e schemi elettrici disponibili, gli ispettori procederanno ai controlli inerenti:
- la misura della resistenza di terra e l’individuazione della tensione totale di terra;
- la valutazione ed eventuale effettuazione della campagna di misura delle tensioni di contatto (in particolare per gli impianti in AT);
- l’individuazione e analisi di impianti di terra in alta tensione, compresi in un impianto di terra globale dell’ente distributore;
- la prova di continuità e la verifica di sezione dei dispersori e dei conduttori.
Particolare criticità assume la campagna di misura delle tensioni di contatto che prevede l’iniezione di forti correnti (>50A) sul circuito di prova e quindi un rischio da elettrocuzione in fase di misura che non può essere trascurato. La MA.DE. vanta un’esperienza più che trentennale nell’ambito degli impianti di terra in AT in particolare su centrali anche di notevoli dimensioni (vedi Le nostre eccellenze – Grandi Centrali).
Al termine delle ispezioni, la MA.DE. rilascerà il verbale di ispezione ai sensi del DPR 462/01.
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Verifica impianto elettrico zone ATEX ai sensi del DPR 462/01
Nell’ambito delle ispezioni di legge previste dal DPR 462/01, il datore di lavoro (DL) deve richiedere l’omologazione e deve periodicamente sottoporre a verifica i propri impianti elettrici presenti in luoghi con pericolo di esplosione (zone ATEX). Un esempio classico di luoghi con pericolo di esplosione sono i distributori di benzina oppure le centrali di decompressione metano. Per tali luoghi è necessario in via preliminare procedere ad una classificazione delle aree in coerenza con la Norme CEI EN 60079-10-1 in caso di gas e CEI EN 60079-10-2 in caso di polveri. Tale studio guiderà il progetto dell’impianto elettrico da parte di professionista abilitato con scelta specifica dei materiali e apparati ATEX.
A due anni dall’entrata in esercizio dell’impianto elettrico, periodo nel quale deve avvenire l’omologazione obbligatoria da parte degli organi competenti per territorio (ASL o ARPA), il DL è tenuto alla verifica periodica degli stessi impianti elettrici incaricando o l’ASL/Arpa di competenza o un Organismo Abilitato dal MiSE (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) ai sensi del DPR 462/01 per la specifica area.
Eventuali modifiche sostanziali degli stessi impianti richiedono la verifica straordinaria sempre ai sensi del DPR 462/01 in analogia alle verifiche periodiche.
La MA.DE. annovera tale abilitazione del MiSE (vedi decreto) (oggi Ministero delle imprese e del Made in Italy) con specifico accreditamento su schema ISP secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17020 da parte di Accredia (vedi certificato). I servizi di ispezione offerti in tale ambito permettono quindi di accertare il persistere della rispondenza dell’impianto elettrico e dei sistemi adottati alle Norme di sicurezza e alla Regola dell’arte, così da non risultare modificate le condizioni originarie di sicurezza. A tale scopo, gli ispettori MA.DE. rileveranno nello specifico:
- l’idoneità del tipo di costruzione (tipo, gruppo, classe, stato di conservazione);
- l’idoneità dell’impianto (tipo di cavi, giunti, raccordi, equipotenzialità);
- la verifica di protezione da sovraccarico per le linee di alimentazione dei motori (se esistenti);
- le condizioni ambientali (polvere, agenti corrosivi);
- la conservazione delle condizioni di sicurezza originarie.
Al termine delle ispezioni, la MA.DE. rilascerà il verbale di ispezione ai sensi del DPR 462/01.
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Verifica sistema protezione interfaccia (SPI) e/o generale (SPG)
La MA.DE. propone ai propri clienti le verifiche di funzionalità dei sistemi di protezione di interfaccia e generale (per connessioni MT) sia in caso di prima attivazione sia in caso di controllo periodico, garantendo una comprovata esperienza tecnica oltreché la strumentazione adeguata conforme alle Norme CEI 0-16 e CEI 0-21.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha stabilito che gli impianti elettrici connessi alle reti di distribuzione dell’energia devono soddisfare specifici requisiti. Quanto detto vale sia nel caso di connessione alla rete in bt sia nel caso di connessione alla rete in AT/MT.
A questo obbligo sono soggetti tutti gli Utenti della rete titolari di:
- impianti di utilizzazione, senza eccezioni in base a potenza, dimensioni dell’impianto, interrompibilità dei servizi o altre caratteristiche specifiche;
- impianti di produzione, senza eccezioni in base a potenza, dimensioni dell’impianto, interrompibilità dei servizi o altre caratteristiche specifiche;
- reti interne di utenza, come definite dalle vigenti disposizioni dell’ARERA
- reti di distribuzione dell’energia elettrica nell’ambito della realizzazione e del mantenimento della connessione tra reti di distribuzione.
Le regole tecniche di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT/MT delle Imprese distributrici di energia elettrica sono definite dalla Norma CEI 0-16 (IV ed. aprile 2019 e s.m.i). Per la connessione di utenti attivi e passivi alla rete in bt, invece, vige la Norma CEI 0-21 (IV ed. aprile 2019 e s.m.i.).
Entrambe le norme recepiscono i principi fissati dall’Allegato A.70 al Codice di rete di Terna per garantire la stabilità del sistema elettrico nazionale che può presentare criticità dalla fase di forte espansione della generazione diffusa sulle reti bt e MT dell’ultimo decennio, imponendo precisi requisiti alle apparecchiature degli utenti produttori in vista delle smart grid.
Nell’ambito di tali requisiti, si evidenzia in virtù delle specifiche deliberazioni emanate dalla ARERA (dalla Del.ne AEEG 84/2012/R/e fino alla Del. 786/2016/R/eel) la necessità di installare i sistemi di protezione di interfaccia (SPI) per la connessione degli impianti di produzione di energia elettrica sia in MT che in bt con modalità e tempi di applicazione specifici (anche in adeguamento degli impianti già connessi al 31/03/2012).
Dette prescrizioni volute dall’Authority hanno lo scopo di preservare la qualità del servizio minimizzando gli effetti delle connessioni (sia attive che passive), soprattutto in termini di frequenza e tensione, e di prevenire qualsiasi altra interferenza, assicurando al tempo stesso all’utente produttore il ritorno dell’investimento grazie ad una connessione alla rete stabile ed affidabile in grado di realizzare la massima produzione di energia.
Le nostre apparecchiature di verifica dei sistemi di connessione (SPI/SPG) rispondono perfettamente a quanto richiesto dalle Norme vigenti e siamo in grado di assicurare la redazione di documenti tecnici di prova (inclusi report non modificabili) necessari per la certificazione degli impianti e la stipula del Regolamento di Esercizio tra Utente e Distributore.
Le ultime edizioni delle norme suindicate hanno anche uniformato modalità e periodo di verifica dei sistemi di connessione SPG e/o SPI per gli impianti attivi e passivi in MT e gli impianti attivi in BT. Ogni utente deve provvedere ogni cinque anni alla verifica periodica di tali protezioni mediante l’utilizzo di idonea cassetta prova relè.
L’accreditamento dei servizi di verifica della taratura dei sistemi di misura dell’energia (contatori) e l’abilitazione prossima da parte dell’Agenzia delle Dogane, consentirà di offrire inoltre un pacchetto full service per la verifica periodica dei sistemi di connessione alla rete degli impianti attivi (MT/bt) e passivi (MT).
Verifica protezioni AT/MT di linea, TR, motori
La comprovata esperienza dei tecnici MA.DE. consente di offrire servizi ad elevato standard professionale nella verifica di funzionalità delle protezioni AT/MT di rete e/o di apparati su diverse tipologie di impianti elettrici differenziati per:
- livello di tensione (AT e/o MT)
- stato del neutro (delle reti interna ed esterna)
- schema di distribuzione della rete (radiale, doppio radiale, ad anello aperto e chiuso)
- caratteristiche degli apparati esistenti o da installare (ad es. protezioni di zona, selettive, non selettive…)
Le attività di verifica di funzionalità sono realizzate con strumenti di alta precisione, conformi alle Norme CEI 0-16, dotati di certificati di calibrazione in corso di validità.
L’evoluzione tecnologica, la complessità degli impianti produttivi ed il continuo stress sulla continuità di esercizio degli stessi, ha enfatizzato due aspetti strettamente connessi nella progettazione, realizzazione e gestione degli impianti elettrici dedicati a siti produttivi (tipicamente in AT e/o MT):
- la selettività delle protezioni degli elementi della rete elettrica, ad es. generatori, linee in cavo, motori;
- l’analisi dei disservizi (o potenziali disservizi) che si verificano nella gestione degli impianti.
Obiettivo di uno studio di selettività è quello di raggiungere il miglior compromesso tecnico-economico che consenta di proteggere adeguatamente dai “guasti” con “significativa” probabilità e verificare che l’investimento effettuato (o da effettuare) sia adeguato all’importanza dell’impianto. In estrema sintesi, l’insieme dei relè a protezione degli elementi di impianto deve innanzitutto garantire la sicurezza degli operatori e delle macchine e, in secondo luogo, ricercare la selettività ovvero l’esclusione del solo ramo guasto a garanzia della continuità del servizio nelle aree non interessate.
Per consentire una verifica continua ed efficace che i sistemi di protezione con annessa selettività siano effettivamente adeguati, è necessario analizzare con continuità le possibili registrazioni degli eventi che si verificano sulla rete anche in concomitanza di disservizi. L’analisi dei disservizi è tanto più accurata quanto più sono affidabili e circostanziate le informazioni a disposizione e raggiunge il suo obiettivo se conferma il corretto comportamento delle protezioni sull’impianto o ne suggerisce le potenziali migliorie.
Rigidità cavi MT in coerenza con Norma CEI 11-17
La MA.DE. offre servizi di verifica della rigidità dielettrica dei cavi per tensione di esercizio fino a 35kV, sia per cavi di nuova posa che per cavi già in esercizio, con l’utilizzo di rigidimetro in tensione continua (elevazione fino a 80 kVdc) dotato di certificato di calibrazione in corso di validità presso laboratorio accreditato.
L’insieme degli impianti elettrici e delle apparecchiature, tra di essi i cavi, deve rispettare determinate caratteristiche d’isolamento per garantire il loro funzionamento nella massima sicurezza.
La qualità dell’isolamento si modifica nel corso degli anni a causa delle sollecitazioni elettriche, meccaniche, termiche e chimiche in relazione al tipo di materiale dielettrico. Particolare attenzione deve essere dedicata ai cavi per i quali tale alterazione provoca una riduzione della resistività elettrica dei materiali isolanti, creando un aumento delle correnti di dispersione, che possono causare gravi incidenti agli utilizzatori e arresti improvvisi della produzione industriale.
Nei cavi di collegamento in Media e Alta Tensione (U>1kV), la verifica dell’isolamento dei conduttori è definita dalla Norma tecnica CEI 11-17 e si effettua, anche per i cavi di nuova posa, mediante particolari strumenti in grado di raggiungere tensioni molto elevate. Difatti in accordo con l’art. 8.3 della suddetta norma, ogni cavo in AT/MT deve essere sottoposto a prova di collaudo dopo la posa con tensione continua, applicata per 15 min tra ciascun conduttore e gli altri collegati all’eventuale schermo o rivestimento metallico ed a terra.
Il valore della tensione continua di prova, in kV, deve essere:
- per i cavi isolati in carta impregnata a campo non radiale: 2,5 (U0 + U)
- per i cavi isolati in carta impregnata a campo radiale: 4 U0
- per i cavi con isolante estruso: 4 U0
Previo accordo tra committente e fornitore la prova può essere eseguita con tensione alternata anziché continua.
La norma prevede inoltre che analoghe prove di rigidità dielettrica debbano essere effettuate a seguito di manutenzioni straordinarie (es. giunti a seguito di guasto) prima della messa in servizio con tensione variabili da 2 U0 a 2,7 U0 in base all’anzianità di esercizio del cavo in prova (maggiore o minore di 5 anni).
Verifica di funzionalità di trasformatori di potenza AT/MT, MT/MT o MT/bt
Uno degli elementi fondamentali degli impianti elettrici in particolare quelli dotati di rete interna di trasformazione e distribuzione sono i trasformatori.
Tali apparecchiature sono delle macchine complesse il cui malfunzionamento può pregiudicare l’intera rete interna di uno stabilimento. E’ per tale motivo che nell’ambito delle fasi progettuale, installativa, di esercizio e manutentiva ricoprono un ruolo cruciale richiedendo sia elementi protettivi specifici (es. relè di massima corrente, relè di Buchholz…) che piani di ispezione e controllo specifici, differenziati a seconda del tipo di isolamento previsto per il trasformatore (es. a secco in aria o resina, in olio).
Controlli mirati e specifici sono previsti in fase di collaudo dalle norme di prodotto sui trasformatori di potenza CEI EN 60076-1 e CEI EN 60076-11. Tale insieme di misure costituiscono le prove di accettazione riportate sul certificato di collaudo del trasformatore su cui è possibile visionare tra l’altro la tensione di isolamento, le perdite a vuoto e sotto carico, la tensione di corto circuito e le resistenze degli avvolgimenti.
Alcuni controlli sono inoltre previsti a seguito di guasti e/o dopo lunghi periodi di inattività, in particolare per i trasformatori con isolamento in olio minerale. Per questi ultimi, infatti, il buono stato dell’olio in termini dielettrici e chimico-fisici è fondamentale per l’efficacia ed efficienza dell’intero trasformatore.
La MA.DE. è in grado di offrire ai propri clienti la verifica di funzionalità di trasformatori di potenza monofase/trifase a diversi livelli di tensione (tipicamente 20/0.4 kV) andando ad accertare:
- L’idoneo stato di isolamento degli avvolgimenti primari e secondari del trasformatore effettuando misure di tensione applicata fino a 50 kVac (o 80 kVdc)
- I valori di resistenza degli avvolgimenti controllando eventuali derive dai valori di collaudo originali e, nel caso di trasformatori trifase, il bilanciamento sulle tre fasi dei valori riscontrati
- Il rapporto di trasformazione anche sulle eventuali diverse posizioni del variatore manuale (o automatico)
- Verifica della rigidità dielettrica dell’olio minerale (con individuazione della tensione di scarica) per trasformatori con isolamento in olio minerale
Le attività sono effettuate con strumenti di elevato standard qualitativo anche con generazione in alta tensione, tutti dotati di certificati di calibrazione in corso di validità.
Rilievo della qualità della tensione
La regolazione della qualità del servizio elettrico prevede una tempestività delle prestazioni e dei servizi resi dai distributori agli utenti, nonché la continuità del servizio e la qualità della tensione. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) aggiorna periodicamente gli aspetti della regolazione della qualità definendo limiti e obblighi dei distributori nell’erogazione dei servizi di fornitura energia anche in coerenza con l’evoluzione normativa attualmente riferibile alla Norma CEI EN 50160.
Per quanto concerne gli anni dal 2016 al 2023, la regolazione della qualità del servizio di distribuzione viene definita dalla deliberazione AEEGSI 646/2015/R/eel (e s.m.i.) che integra le precedenti disposizioni applicate. L’allegato A di tale delibera viene comunemente chiamato TIQE, Testo Integrato della Qualità Elettrica.
La continuità del servizio di distribuzione dell’energia elettrica è un parametro fondamentale per l’alimentazione delle utenze. Per quanto concerne le interruzioni sono in vigore le seguenti definizioni:
- Interruzioni lunghe (oltre 3 minuti);
- Interruzioni brevi (da 1 secondo a 3 minuti);
- Interruzioni transitorie (meno di 1 secondo).
L’ARERA introduce, con il TIQE, meccanismi di incentivazione e penalità per ridurre la durata delle interruzioni sulle reti di distribuzione. Ogni anno vengono definiti obiettivi di miglioramento che hanno prodotto risultati positivi dall’anno 2000.
Il TIQE definisce l’obbligo per i distributori di energia elettrica di comunicare per ogni utente MT (media tensione) l’elenco di tutte le interruzioni lunghe, brevi e transitorie subite e il conteggio per interruzioni lunghe relative alla regolazione individuale e quindi soggette a indennizzi automatici.
Infatti il meccanismo introdotto dall’Autorità stabilisce che gli utenti peggio serviti percepiscano indennizzi automatici, a patto che i loro impianti risultino adeguati. L’adeguamento ai requisiti tecnici definiti dall’Autorità è volontario, ma è previsto un corrispettivo tariffario specifico (CTS) a carico degli utenti che non si adeguano. La valutazione della qualità del servizio elettrico si basa sulla verifica della rispondenza ai requisiti definiti nel TIQE.
In caso di anomalie nell’erogazione del servizio (es. frequenti abbassamenti di tensione) siamo in grado, mediante l’utilizzo dei più innovativi analizzatori di rete, conformi alla Norma CEI EN 50160, di verificare i parametri di riferimento dell’energia erogata (in un tempo definito) così come stabilito dal TIQE.
Attraverso la registrazione e l’analisi di parametri quali tensione, corrente, cosφ, potenza attiva…, relazioniamo al nostro Cliente le eventuali carenze nella fornitura da parte del Distributore.
Tale servizio è inoltre in grado di evidenziare eventuali lacune impiantistiche del nostro Cliente (es. carenza di rifasamento), che potrebbero farlo incorrere in penali da parte del Distributore o problemi tecnico-economici (es. disservizi con possibile blocco di macchinari critici).
Rilievo del fattore di potenza e rifasamento
Dell’energia fornitaci dal servizio elettrico, quella che effettivamente utilizziamo per il funzionamento dei carichi (domestici e industriali) è l’energia attiva (EA).
Al distributore tuttavia remuneriamo l’energia apparente, costituita da energia attiva ed energia reattiva (ER). Quest’ultima va ad incidere su un aumento delle spese di trasporto da parte del distributore (a causa delle perdite sulle linee di distribuzione), per cui viene addebitata all’utente finale, sebbene con tariffazione separata.
L’indicatore che mette in relazione energia attiva e reattiva è definito fattore di potenza (cos φ).
Esso è definito dal rapporto tra l’energia effettivamente utilizzata (energia attiva) e l’energia totale prelevata dalla rete (energia apparente, pari alla somma quadratica di energia attiva e reattiva).
Il suo valore è un indicatore fondamentale per individuare la qualità e l’efficienza dell’impianto elettrico utilizzatore.
La situazione ideale è avere un fattore di potenza pari a 1, ovvero un assorbimento nullo di energia reattiva, ma vengono tollerati i valori istantanei al di sopra di 0,9, corrispondente ad un prelievo di energia reattiva pari alla metà dell’energia attiva consumata. Il limite minimo di tale fattore di potenza al di sotto del quale il distributore può procedere al distacco dell’utenza è pari a 0,7.
Le attuali regole del mercato elettrico, ai sensi dell’art. 24.1 dell’Allegato A della delibera AEEGSI 654/2015/R/eel (e s.m.i.), autorizzano gli enti distributori, per le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, ad applicare penali in corrispettivo monetario per un eccessivo prelievo di energia reattiva.
I corrispettivi definiti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) per eccessivo prelievo di energia reattiva sono stati aggiornati dalle Tabelle TIT allegate alla delibera 778/2016/R/eel (e s.m.i.).
Esse prevedono tariffe differenziate per i prelievi di energia reattiva nelle fasce F1 ed F2 (non sono previste penali per la fascia F3), a partire da valori medi del rapporto ER/EA superiori al 33% (pari ad un fattore di potenza di 0,95) e maggiorati per valori medi superiori al 75% (pari ad un fattore di potenza di 0,8).
Nelle realtà produttive del terziario o industriale, anche con l’installazione di impianti di produzione di energia da fotovoltaico (o altro), può verificarsi che, un impianto in regola con un fattore di potenza medio (cos φ) maggiore di 0,9 potrebbe ritrovarsi nuovamente squilibrato. Questo per effetto sia dell’innalzamento dei limiti dell’energia reattiva ammessa in prelievo, sia per la possibile riduzione dell’energia attiva prelevata. Il risultato porterebbe l’utente a pagare una penale, pur essendo convinto di avere l’impianto in “regola”.
Il nostro servizio specialistico, attraverso la registrazione e l’analisi dei parametri quali tensione, corrente, cos φ, potenza attiva e reattiva (istantanee e medie), è in grado di individuare le eventuali carenze impiantistiche e relazionare al cliente i dovuti accorgimenti per evitare il pagamento di energia non consumata e problemi di danneggiamento delle apparecchiature elettriche, quali motori e rifasatori.
Verifica contatori/misuratori di energia elettrica attiva/reattiva
La crescente e necessaria adozione di sistemi di gestione dell’energia in conformità con la norma UNI ISO 50001:2011, richiede un periodico controllo dei sistemi di monitoraggio dell’energia nelle sue diverse forme con l’obiettivo, tra l’altro, di un continuo e progressivo efficientamento degli impianti elettrici (attivi e passivi).
Non da meno l’impatto della focalizzazione da parte dell’ARERA sul fattore di potenza in prelievo degli impianti utilizzatori (vedi Delibera AEEG 180/2013/R/EEL) con rimodulazione tariffaria a partire dal 1 gennaio 2016 sulla valorizzazione dell’energia reattiva assorbita dalla rete ai diversi livelli di tensione (AT, MT e bt).
Il laboratorio MA.DE. per soddisfare le esigenze di controllo distribuite dei clienti, è in grado di effettuare la taratura di contatori e/o misuratori ad impulsi di energia elettrica attiva e reattiva in conformità con la norma CEI 13-71 (di recente pubblicazione) ed in coerenza con la direttiva MID (direttiva 2014/32/UE allegato MI-003).
Le attività sono erogate nel rispetto del sistema di gestione qualità conforme alla Norma UNI EN ISO 9001.
I rapporti di taratura rilasciati per tali apparati garantiscono la riferibilità ai campioni nazionali di riferimento (ISO riferibili) e di conseguenza permettono al cliente il rispetto dei propri processi interni di monitoraggio dell’energia elettrica.
Verifica fiscale dei contatori di energia elettrica
La taratura dei contatori è rivolta a tutti i proprietari di impianti di produzione di energia elettrica con potenza nominale superiore a 20 kW, così come definito dal Testo Unico delle Accise (D.Lgs. 504/95).
Tale verifica sui contatori di energia elettrica attiva deve essere realizzata in conformità ai seguenti documenti:
- Norma CEI 13-71 “Sistemi di misura dell’energia elettrica – Composizione, installazione e verifica”
- Circolare dell’Agenzia delle Dogane 23/D del 23/12/2015
- Documento Accredia DT-01-DT
La taratura di primo impianto e periodica dei contatori di energia elettrica attiva e dei sistemi di misura ai fini fiscali, è obbligatoria per:
- titolari dei contatori installati su impianti di produzione di energia elettrica (fotovoltaici, eolici, biomassa, idroelettrici, geotermici, ecc..) con potenza superiore a 20 kW, officine elettriche ai fini dell’Agenzia delle Dogane;
- titolari dei contatori installati su impianti, per i quali si usufruiscono delle agevolazioni fiscali in materia di accisa (ad es. i contatori installati sui gruppi elettrogeni usati per l’attività lavorativa principale).
La taratura straordinaria è obbligatoria nel caso in cui viene sostituito il contatore di energia e/o altro componente del sistema di misura (TA, TV) o anche quando c’è la necessità di rimuovere i sigilli per manutenzione al sistema di misura.
È onere del titolare effettuare la taratura di primo impianto, la verifica periodica e la verifica straordinaria ed inviare la copia dei certificati rilasciati da laboratorio autorizzato all’Agenzia delle Dogane competente per territorio. La periodicità prevista per tali ispezioni è triennale, per i contatori statici e quinquennale, per i contatori elettrodinamici.
La MA.DE. è accreditata dall’ente Accredia secondo lo schema ISP della Norma UNI CEI/EN ISO/IES 17020 per la verifica fiscale dei contatori di energia in campo ed in laboratorio. È pertanto dotata di idonea strumentazione campione, periodicamente tarata da centri LAT di riferimento oltreché di comprovata esperienza e perizia in tali tipo di attività specialistica.
L’attività in campo sarà a breve offerta ai propri clienti a seguito dell’abilitazione da parte dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.
Taratura strumenti di misura grandezze elettriche in laboratorio
Il laboratorio di taratura MA.DE. è dotato di strumenti campione, oltreché di un’idonea sala prove, che consentono la taratura di strumenti in riferimento alle seguenti grandezze elettriche:
- tensione continua e alternata
- corrente continua e alternata
- resistenza in regime di corrente continua
- potenza attiva e reattiva in sistema monofase o trifase
- resistenza e impedenza in regime alternato alla frequenza industriale
Gli strumenti campione utilizzati per tali attività sono soggetti a rigorosi processi di conferma metrologica annuale, con confronti periodici accurati per garantire la riferibilità ai campioni nazionali necessaria alla determinazione dell’incertezza di taratura. Pur non essendo al momento accreditato come laboratorio Accredia, le procedure interne di controllo nonché quelle di taratura degli strumenti sono coerenti con la Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 (fuori campo di accreditamento) ed applica metodi normati di riferimento per le varie grandezze in misura.
Le attività sono erogate nel rispetto del sistema di gestione qualità conforme alla Norma UNI EN ISO 9001 e prevede l’emissione di rapporti di taratura ISO riferibili.
Ne consegue che il laboratorio è in grado di eseguire la taratura ad esempio dei seguenti strumenti:
- Multimetri numerali (palmari e da banco)
- Generatori statici di corrente e di tensione
- Calibratori entry-level
- Cassette di resistenze in decadi
- Pinze amperometriche e trasduttori
- Misuratori di resistenza oltre che di continuità ed isolamento (come microhmetri e megaohmetri)
- Strumenti multifunzione per impianti elettrici
- …e molti altri ancora
Richiedi maggiori dettagli sulle metodologie utilizzate, su eventuali strumenti elettrici non elencati o capire qual è la tabella di riferimento delle grandezze elettriche in termini di range e incertezze minime di taratura.
Corsi di formazione operatori elettrici (sicurezza elettrica norma CEI 11-27 e manutenzione cabine MT/bt norma CEI 78-17)
Il Testo Unico sulla Sicurezza, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., all’art 82 stabilisce che l’esecuzione dei lavori elettrici sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro, dopo che i lavoratori abbiano ricevuto una qualifica, dimostrabile, come Persona Idonea o Persona Esperta (PES) oppure Persona Avvertita (PAV) come specificato dalla Norma CEI 11-27. Il datore di lavoro dovrà attribuire al lavoratore, per iscritto, la qualifica ad operare sugli impianti elettrici.
La norma indica i requisiti minimi di formazione che consentano di acquisire, sviluppare e mantenere capacità sui seguenti temi: tecnica, normativa, sicurezza, capacità organizzativa, esecuzione pratica. Nel caso di mancata formazione agli operatori, cioè nel caso di violazione degli obblighi specificati dalla norma, il datore di lavoro e i dirigenti incorreranno in sanzioni penali e pecuniarie.
Analoga importanza ha assunto negli ultimi anni anche la Norma CEI 78-17 inerente alla manutenzione delle cabine MT/BT degli utenti finali. Tali attività, sono infatti richiamate dallo stesso Testo Unico della Sicurezza a tutela della efficienza ed efficacia degli impianti elettrici ed in particolare delle cabine elettriche.
Nel nostro portafoglio servizi, annoveriamo corsi di formazione, in aula MA.DE. o in loco, specifici per gli addetti ai lavori elettrici, rispondenti alla normativa vigente, sia nell’ambito della Norma CEI 11-27 che della Norma CEI 78-17.
Nel primo ambito, i nostri corsi di sicurezza elettrica si rivolgono agli elettricisti addetti ai lavori di installazione e manutenzione ed agli operatori degli impianti elettrici. La durata di ciascun corso e il relativo programma sono conformi alla norma CEI 11-27 (livelli 1A e 2A).
Livello 1A Conoscenze teoriche – Principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica con particolare riguardo ai principi ispiratori del Decreto Legislativo 81/08:
- Norma CEI EN 50110-1 e CEI 11-27 per gli aspetti comportamentali;
- Norme CEI 11-1 e 64-8 per gli aspetti costruttivi dell’impianto
- Effetti dell’elettricità (compreso l’arco elettrico) sul corpo umano e cenni di primo intervento di soccorso
- Attrezzatura e DPI: impiego, verifica e conservazione
- Procedure di lavoro generali ed aziendali
- Responsabilità e compiti del Responsabile degli impianti e del Preposto ai lavori
- Preparazione del lavoro; documentazione
- Sequenze operative di sicurezza
Livello 2A – Conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione:
- Norme CEI 50110-1 e CEI 11-27 (con riguardo ai lavori sotto tensione)
- Attrezzature e DPI: particolarità per i lavori sotto tensione
Per i “cabinisti”, ma anche per i committenti, è stato inoltre progettato nel nostro portafoglio servizi, un corso di formazione, in aula MA.DE. o in loco, che affronta tutte le tematiche elencate nella Norma CEI 78-17, ovvero:
- Elementi di una cabina di trasformazione: livelli di tensione, apparecchiature, quadri di potenza e circuiti ausiliari
- DPI nei lavori elettrici, dotazioni di cabina, gradi di protezione e interblocchi di sicurezza
- Manutenzione ordinaria, predittiva e straordinaria e competenze degli operatori di una cabina di trasformazione MT/Bt (cabinisti)
- Scelta delle imprese di manutenzione e definizioni contrattuali delle prestazioni affidate in appalto
- Criteri di redazione delle schede di manutenzione
- Esempi di schede operative per la codifica degli interventi manutentivi per i circuiti funzionali elettrici di cabina
Per ogni corso, al termine dei lavori in aula sono previsti comunque test di valutazione dell’apprendimento per il rilascio degli attestati di frequenza.
I corsi di formazione sono erogati nel rispetto del sistema di gestione qualità conforme alla Norma UNI EN ISO 9001.
Specifiche esigenze di formazione in ambito di sicurezza elettrica e/o gestione degli impianti elettrici possono essere comunque analizzate nel dettaglio.