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Transizione Energetica: gli obblighi di sicurezza

Introduzione

Gli obiettivi ed incentivi energetici 2030 sono un’opportunità che già nel 2023 ha portato l’aumento delle capacità produttive degli impianti di molte aziende italiane ma anche alla pubblicazione di norme del GSE sulle sanzioni per irregolarità degli stessi. É essenziale verificare che gli impianti rispettino i rigorosi standard di sicurezza ed efficienza. In questo contesto, tra obiettivi e norme, la MA.DE. Engineering si è posta come un punto di riferimento per le verifiche periodiche obbligatorie dei sistemi di protezione per tutti gli impianti di produzione e le verifiche di sicurezza elettrica, per garantire una transizione sicura oltre che efficiente.

Transizione Energetica: gli obblighi di sicurezza

Il Green Deal europeo e il pacchetto “Pronti per il 55%” definiscono gli obiettivi e le azioni dell’UE ai fini della transizione energetica.

Gli elementi su cui si sta lavorando in primis sono la promozione delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Di conseguenza, in Italia, aumenta la promozione di strumenti per agevolare l’introduzione di nuovi impianti di produzione e l’efficientamento degli attuali asset. Il DL 181/23, di recentissima pubblicazione, mette in campo strumenti in particolare utili alle imprese energivore per aumentare la loro capacità produttiva in termini di fonti rinnovabili.

L’anno appena terminato ha visto difatti una forte spinta da parte delle grandi e medie imprese ad incrementare la produzione di energia rinnovabile con l’installazione di nuova capacità produttiva e il revamping di impianti già in esercizio o la revisione dei processi produttivi per migliorarne l’efficienza energetica. Ad esempio, non sono rari i casi di stabilimenti produttivi che accanto all’impianto fotovoltaico hanno installato una nuova centrale di cogenerazione.

D’altro canto l’enfasi su tale obiettivo non può derogare dalla corretta progettazione, installazione e manutenzione degli impianti nonché dal rispetto degli iter autorizzativi previsti. È utile, infatti, evidenziare come a dicembre 2023 il GSE abbia pubblicato il regolamento per la classificazione delle violazioni previsto dal DLgs 28/11 atto a rendere note le possibili sanzioni per irregolarità nella realizzazione e gestione di impianti di produzione da fonti rinnovabili.

I regolamenti per la connessione alla rete di distribuzione (Norme tecniche CEI 0-16 e CEI 0-21) richiamate in particolare dalla Deliberazione 786/2016/R/eel di ARERA prevedono una serie di attività periodiche a carico del cliente attivo (produttore) e del cliente passivo. A titolo esemplificativo si possono difatti menzionare le verifiche periodiche dei sistemi di protezione generale e di interfaccia previsti con cadenza quinquennale per tutti gli impianti di produzione. In caso di presenza di più impianti di produzione su stessa connessione anche con fonti eterogenee, aumentano, ovviamente, la complessità impiantistica e i requisiti normativi previsti da sottoporre a controllo con interrelazioni tra le varie protezioni richieste per i singoli impianti.

Al contempo è necessario rispettare i vincoli richiesti per la connessione alla rete distributiva dell’insediamento produttivo. Tra gli altri si rammenta la necessità di garantire un fattore di potenza superiore allo 0,95 per connessione in Media Tensione con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW in Bassa Tensione, a partire dalla deliberazione ARERA 654/2015/R/eel fino alle ultime emanate a dicembre 2023 che aggiornano i vari testi integrati in particolare il TIQD (Qualità della rete elettrica).

Tantomeno sono da sottovalutare gli aspetti inerenti alla sicurezza elettrica nei luoghi di lavoro così come declinato dal Testo Unico della Sicurezza (DLgs 81/08 e smi) e decreti annessi quali ad esempio il DPR 462/01 per la verifica periodica degli impianti con il coinvolgimento anche di Organismi di Ispezione abilitati.

In questo contesto, tra obiettivi e norme, noi della MA.DE. Engineering ci siamo posti come un punto di riferimento per le verifiche periodiche obbligatorie dei sistemi di protezione per tutti gli impianti di produzione e le verifiche di sicurezza elettrica, per garantire una transizione sicura oltre che efficiente.

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Una nuova immagine aziendale per celebrare il passato e proiettarci al futuro

Una storia tessuta con fili di passione e dedizione, una narrazione fatta di inchiostro e ambizioni: il nostro logo ha rappresentato per oltre due decenni non solo un simbolo aziendale intorno al quale stringersi e sentirsi rappresentati, ma il cuore pulsante di un’identità profondamente radicata nelle sue fondamenta.

Creato dalle nostre stesse mani, il logo ha visto l’azienda crescere, evolversi e superare sfide, rimanendo sempre un faro di riconoscimento e di orgoglio.

Il logo originale, con la sua presenza forte e decisa, ci ha accompagnato in ogni successo e in ogni impresa. In ogni sua linea si leggevano la storia, il lavoro, i sogni e le realizzazioni di chi, ogni giorno, ha messo la propria anima nel proprio lavoro. Abbiamo deciso di aggiornare il nostro simbolo, nonostante fosse così carico di emozioni, ma non di certo prendendolo alla leggera.

L’abbiamo fatto perché era necessario abbracciare il cambiamento e muoversi in un mercato sempre più dinamico. Per questo esprimiamo la nostra gratitudine alla TIMEER Digital Studio che ha proceduto con la reverenza, con il rispetto che si deve a una storia così ricca e con l’affetto che si riserva a un vecchio amico.

É con felicità ed orgoglio che vi presentiamo il restyling del nostro logo.

È un omaggio che guarda al passato con nostalgia, ma che si proietta nel futuro con speranza e determinazione. Il nuovo logo, sebbene più fresco, moderno e in linea con i tempi, conserverà tutta l’essenza di chi, in questi anni, ha messo il suo impegno per crearlo e per renderlo quel sinonimo di qualità che ora rappresenta sul mercato.

Il blu, colore della fiducia e della professionalità, rimane dominante sebbene ora vibrante di nuove sfumature, come a riflettere il cielo in una giornata limpida, promessa di nuovi orizzonti.

Il design pulito e il font aggiornato raccontano di come la MA.DE. sia un’azienda che, pur evolvendo, non dimentica le proprie radici ed il valore di tutti coloro che hanno costruito la nostra storia nel tempo.

Questo nuovo logo sarà un ponte tra il passato ed il futuro, una mano tesa verso nuove avventure, mantenendo ben saldo il legame con l’esperienza e i valori che ci hanno reso ciò che siamo oggi.

È il simbolo di una nuova era che inizia ma che non cancella il passato, bensì lo eleva, lo celebra e lo porta con sé come il più prezioso dei bagagli.

Quindi, questo restyling, non sarà un cambiamento vero e proprio, quanto più una dichiarazione d’amore verso tutto ciò che è stato e un brindisi a ciò che sarà, un passo avanti fatto senza dimenticare da dove si è partiti. 

Ora siamo pronti, con una nuova immagine, a navigare verso il futuro, onorando ogni giorno di più la nostra storia, la nostra identità ed il nostro vissuto.

 

Categories Normative

La Sicurezza nella Manutenzione dei Veicoli Elettrici e Ibridi

Nell’era della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, i veicoli elettrici ed ibridi stanno diventando sempre più comuni sulle nostre strade. Con questo cambiamento, emergono nuove sfide e necessità specialmente in termini di manutenzione e sicurezza. La manutenzione di questi veicoli non è solo una questione di meccanica, ma comporta anche un’importante componente elettrica.

Pertanto, si pone la questione: è necessario applicare specifiche normative per garantire la sicurezza durante tali operazioni?

La normativa CEI 11-27 gioca un ruolo cruciale in questo contesto. Secondo quanto in corso di pubblicazione con la “Guida alla manutenzione dei veicoli elettrici ed ibridi” (progetto C. 1317), diventa fondamentale adottare delle procedure specifiche all’atto dell’accettazione in officina di un veicolo elettrico o ibrido. Il responsabile del lavoro, che deve essere una persona qualificata PES (Persona Esperta), è incaricato di valutare e compilare l’ordine di lavorazione, specialmente se la manutenzione presenta un rischio elettrico.

Il rischio elettrico nei veicoli elettrici ed ibridi non è da sottovalutare. La presenza di componenti elettriche richiede una conoscenza approfondita e un’adeguata formazione per coloro che intervengono sulla manutenzione. In caso di lavorazioni che presentano rischi elettrici, è d’obbligo affidare il compito a un preposto PES, che può essere anche PEI (Persona Esperta Idonea), assumendo il ruolo di PL (lavoro fuori tensione, sotto tensione o in prossimità). 

Tuttavia, se la manutenzione non presenta rischi elettrici, può essere eseguita da un addetto senza professionalità elettrica (PEC). Questo dimostra la versatilità richiesta nel settore della manutenzione veicolare, dove le competenze devono estendersi oltre la meccanica tradizionale per abbracciare anche le nuove tecnologie.

In conclusione, l’evoluzione dei veicoli richiede un parallelo aggiornamento nelle normative di sicurezza e nelle competenze dei tecnici. La normativa CEI 11-27 e le guide come il progetto C. 1317 sono passi fondamentali per garantire che la manutenzione dei veicoli elettrici ed ibridi sia svolta in modo sicuro e efficiente, tutelando sia i tecnici che gli utilizzatori finali dei veicoli.

Categories DPR/462, Normative

Verifiche di sicurezza degli impianti di illuminazione pubblica: normativa e obblighi

Gli impianti di illuminazione pubblica sono soggetti all’applicazione delle verifiche di sicurezza elettrica ai sensi del DPR 462/01 sia per l’attivazione e sia per il corretto esercizio in sicurezza.

Gli impianti di pubblica illuminazione si sviluppano in prevalenza all’esterno e sono fortemente sollecitati dalle condizioni atmosferiche e da parte dell’ambiente, con criticità oggettive che richiedono costante manutenzione e controlli periodici.

Cosa prevede il DPR 462/01?

Il decreto DPR 462/01 prevede che il Datore di Lavoro (DL) ha l’obbligo di denunciare e sottoporre a verifica periodica gli impianti di terra nei luoghi di lavoro. 

Con il termine luoghi di lavoro si intendono “i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro” (DLgs 81/08, art. 62, comma 1, lett. a).

Circa gli impianti di illuminazione pubblica comunali, “l’azienda o unità produttiva” è costituita dal Comune, area in cui gli stessi impianti risultano installati ed accessibili ai lavoratori durante l’ambito del proprio lavoro.

Pertanto ne consegue che il Comune, come già detto, ha l’obbligo, di denunciare e far verificare periodicamente gli impianti di illuminazione pubblica ubicati nel proprio territorio.

L’obbligo grava sulla persona fisica che, all’interno del Comune, è datore di lavoro D.Lgs 81/08, art. 2, comma 1, lett. B, anche alla luce di eventuali deleghe di funzioni.

In linea generale la figura viene individuata nel Sindaco e, in alcuni casi specifici e documentati, dall’assessore competente. Peraltro le figure tecniche che, all’interno del Comune, gestiscono gli impianti di illuminazione pubblica, ma non hanno il potere decisionale e di spesa per adempiere a quanto previsto dal DPR 462/01, hanno in ogni caso l’obbligo di segnalare al responsabile (DL) la necessità di rispettare quanto previsto dalle leggi e norme di riferimento.

La sicurezza degli impianti di illuminazione pubblica a tutela dell’intera popolazione

È importante ricordare che, in base al consolidato orientamento giurisprudenziale, la normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, ove applicabile, è prevista a tutela non solo dei lavoratori, ma di qualunque soggetto che possa legittimamente accedere al luogo di lavoro, e dunque, nel caso di specie, l’intera popolazione.

Ne consegue che in caso di infortunio per folgorazione di una persona qualsiasi, venuta a contatto con una parte dell’impianto, accidentalmente in tensione, ma normalmente non in tensione, dell’elemento lesivo saranno coinvolti anche i soggetti che avrebbero dovuto provvedere a far effettuare i dovuti controlli e verifiche di legge.

Denuncia e verifica della sicurezza dell’impianto di illuminazione pubblica

Ogni impianto di illuminazione pubblica che ha il proprio impianto di terra deve essere denunciato all’INAIL mediante la nuova applicazione informatica denominata “CIVA”. 

I vecchi impianti denunciati all’ASL e/o all’Ispesl (altri enti preposti), devono richiedere la nuova matricola all’INAIL sempre secondo la suddetta applicazione.

Le verifiche periodiche sono a titolo oneroso e rientrano nell’obbligo del Sindaco che affida i controlli agli Enti Preposti (ASL, Organismi Abilitati) con formale incarico e comunicazione all’INAIL (app. CIVA).

Dal 1 gennaio 2020 le tariffe da applicare per dette verifiche, in base all’articolo 36 della Legge 8/2020, sono quelle previste dal Tariffario ISPESL del 7 luglio 2005 e calcolate in relazione alla potenza installata dell’impianto in prova, ovvero alla potenza disponibile, riportata nella bolletta elettrica. Il Tariffario è nazionale ed obbligatorio.

Hai bisogno di approfondimenti?

La MA.DE. Engineering, in qualità di Organismo di Ispezione, è a disposizione per individuare gli obblighi da rispettare ed è in grado di effettuare le verifiche ispettive ai sensi del DPR 462/01.

Contattaci per maggiori informazioni o per un servizio di consulenza personalizzato sulle tue specifiche esigenze o clicca qui per scoprire tanti altri nostri servizi.

Categories MVE

Il rifasamento in presenza di impianti fotovoltaici

Al fine di consentire al Servizio Elettrico Nazionale di veicolare sulla sua rete valori di corrente quanto più prossimi ai valori utili di corrente assorbiti dagli utilizzatori, l’ARERA con delibera 654/2015/R/eel ha fissato le regole relative al valore minimo del fattore di potenza “Cos ϕ”, corrispondente alla massima energia reattiva prelevabile dalla rete.

Tale delibera deve essere applicata per tutti gli impianti in media tensione e per gli impianti in bassa tensione con potenza disponibile > di 16,5 kW. Per il mancato rispetto dei valori del fattore di potenza stabiliti dalla delibera sono previsti corrispettivi penali nella bolletta elettrica. Tali indicazioni sono state integrate anche da vincoli e sanzioni più stringenti dalla deliberazione 232/2022/R/eel della stessa autorità.

Diversamente da quanto si possa pensare, la presenza di un impianto fotovoltaico, utile e necessario per il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico della rete, rende ancora più critiche le condizioni previste dall’authority.

Infatti, a parità di fabbisogno di energia elettrica (energia attiva e reattiva), la presenza del fotovoltaico (che fornisce solo componente attiva all’utenza) aumenta in percentuale l’assorbimento di energia reattiva dal distributore, con un fattore di potenza inferiore (rispetto ad un’analoga situazione impiantistica senza impianto fotovoltaico).

La MA.DE. Engineering Srl, con i suoi tecnici qualificati e l’impiego di strumentazioni sempre più aggiornate alle richieste di efficientamento strutturale, è all’avanguardia per la rilevazione dei dati previsti dall’ARERA, così da poter migliorare le condizioni di esercizio degli impianti fotovoltaici ed evitare di incorrere nelle sanzioni economiche previste per il mancato e adeguato rifasamento.

Dove le Norme richiedono l’interruttore differenziale di tipo B

Per la protezione contro i contatti indiretti, nei sistemi di alimentazione PV si devono installare differenziali di tipo B sul lato corrente alternata, qualora il convertitore non sia esente per costruzione dall’iniettare correnti continue di guasto a terra nell’impianto elettrico (cfr. CEI 64-8, art. 712.413.1.1.1.1). Se però esiste almeno una separazione tra il lato in corrente alternata e quello in continua, esso può non essere installato, sempre che ci sia una dichiarazione del costruttore dell’inverter riguardo all’impossibilità che esso possa far circolare corrente continua in caso di guasto a terra. 

Per i Sistemi di Trasferimento Statici (STS) e i Gruppi Statici di Continuità (UPS), nel caso il loro progetto preveda la possibilità di una corrente di guasto verso terra con componenti in corrente continua, deve essere precisato nelle istruzioni d’installazione che gli interruttori differenziali dell’edificio siano di tipo B, per gli UPS e gli STS trifase, e di tipo A, per quelli monofase (cfr. CEI EN 62040-1, art. 4.7.12 e CEI EN 62310-1, art. 4.1.10). Per ciò che riguarda la ricarica dei veicoli elettrici, nel caso di alimentazione trifase, si devono adottare misure di protezione sensibili alle correnti continue di guasto a terra, ad esempio dispositivi differenziali di tipo B (cfr. CEI 64-8 art. 722.531.1) (nota 6).

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